• Novembre 1, 2016

C’è chi dice NO alla riforma Costituzionale

C’è chi dice NO alla riforma Costituzionale

La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato, ciò significa che non solo deve essere rispettata da tutti i cittadini ma anche tutte le altre leggi che vengono approvate quotidianamente dal Parlamento non possono essere in contrasto con essa.

La riforma del Min.Boschi e del Premier Renzi modifica solo la seconda parte della carta costituzionale, cioè quella che tratta l’organizzazione dello Stato mentre la prima parte sui diritti e doveri dei cittadini rimane praticamente intatta. Il cambiamento più incisivo che viene apportato alla Costituzione riguarda il Senato.

Oggi in Italia vigila il bicameralismo perfetto o paritario, ciò significa che la Camera e il Senato hanno gli stessi poteri e le stesse funzioni. La riforma, invece, prevede che il Senato rappresenti le istituzioni locali e abbia una composizione delle funzioni diverse da quelle di oggi.

Praticamente il nuovo Senato sarà composto da 100 membri: 74 consiglieri regionali scelti in base alle elezioni nelle loro regioni; 21 sindaci selezionati sempre dalle loro regioni; 5 personalità nominate dal Presidente della Repubblica per altissimi meriti.

Un altro aspetto della riforma riguarda il Governo. A partire dall’atto che sancisce la fiducia del Parlamento che non avrà più il voto di entrambe le camere ma solo dalla Camera dei Deputati. Inoltre la riforma prevede alcuni limiti ai decreti legge, cioè quelli atti che l’esecutivo può emanare in casi di urgenza e hanno forza di legge dopo essere stati confermati dal Parlamento.

Le ragioni che contrastano questa riforma condividono la necessità di superare il bicameralismo paritario, ma non in questo modo. Infatti si sostiene che il progetto del Governo rischi di complicare il procedimento legislativo invece di semplificarlo, proprio per le numerose modalità che può svolgersi con tutte le eccezioni i casi particolari che sono stati previsti, inoltre si teme che il nuovo Senato non riuscirà a perseguire il suo principale obbiettivo, cioè di rappresentare efficacemente le regioni, a causa di come è disegnato.

Un altro aspetto importante è che i Senatori avranno ancora troppi poteri per essere rappresentanti non eletti direttamente dai cittadini. Poi perché l’Italia ha più leggi di molti altri Paesi europei e che i risparmi saranno inferiori nell’ordine di poche decine di milioni, praticamente circa un euro a cittadino, e inoltre quando si parla di istituzioni che fanno funzionare la democrazia non dovrebbero ragionare in termini di costi monetari.

Riguardo al metodo di come la riforma è stata approvata, il Governo ha sbagliato ha farsi promotore del cambiamento della Costituzione dato che questo è un compito riservato tradizionalmente al Parlamento. Tra l’altro la riforma è stata approvata dalla sola maggioranza di Governo senza accordi con le opposizioni.

Dunque questa riforma ha tutte le caratteristiche di una sorta di autoritarismo, praticamente un danno all’equilibrio dei poteri, generato dall’effetto combinato di questa riforma dalla nuova legge elettorale. Infatti, l’Italicum, darà il controllo della Camera all’unico partito vincitore dall’elezioni, anche se questo darà il 20/25% dei voti al primo turno.

In più con la riforma costituzionale non ci sarà più un Senato in grado di garantire un giusto contrappeso e il risultato sarà un’accentramento dei poteri nelle mani del Governo. La Costituzione è la legge fondamentale di uno Stato, contiene i diritti e i doveri dei cittadini e stabilisci quali istituzioni servono per far funzionare la democrazia.

Per questo il referendum è così importante, per questo il 4 dicembre è importante che si vada a votare per la libertà e la democrazia.